Qual’è il luogo ed il momento più bello che avete vissuto fino ad ora?
Qualìè quel posto in cui magari vi rifugiate ogni volta che avete bisogno di fuggire dallo stress e dalle difficoltà della quotidianità?
Sono sicuro che leggendo questa frase anche voi vi sarete immaginati il vostro posto speciale, perché c’è sempre un posto cosi dove poterci rifugiare quando ne abbiamo bisogno.
Personalmente conservo un posto, un momento una sensazione di questo tipo per ogni viaggio che (chi più, chi meno) fanno parte di me e del mio essere. Sono sicuro che probabilmente è cosi anche per tutti voi.
La maggior parte di questi momenti che conservo provengono dai viaggi.
Questo mi fa sentire orgoglioso delle scelte che ho fatto, dei posti che ho scelto di visitare, dell’energia che ho scelto di spendere per organizzare il viaggio e dei soldi spesi durante il viaggio stesso.
Ripensando a quante volte mi sono sentito dire
“ma chi te lo fa fare? ma non è meglio riposarsi al mare?”
questi momenti che fanno parte di me sono ciò che più ripagano ed appagano, molto di più di un semplice riposo fisico.
Il mio momento più bello, che riaffiora ogni volta che ho bisogno di rifugiarmi in un posto tutto mio, è questo:
è chiaro che la foto in questo caso è solo documentativa, e non trasmette emozioni e sensazioni. Provo a dargli una descrizione testuale:
Siamo in Islanda, 2015. SI tratta del secondo viaggio, dopo il primo che risale al 2012.
Il luogo è Borgarfjörður Eystri, situato nei fiordi dell’est.
Per raggiungere questa piccola località bisogna percorrere la strada 94 che da Eglisstadir arriva proprio in questo piccolo villaggio.
Sono circa 50km di strada imbrecciata che dall’interno arriva fino ad un alla costa, per poi costeggiarne tutto un lato per poi arrivare al fiordo che è quello che vedete in foto.
Non sono uno che ama le SPA, credo sia la cosa più lontana dal mio essere principalmente perché lo reputo tempo perso, che potrebbe essere speso in modo migliore per i miei gusti.
Nella Guesthouse dove alloggiavamo (Blabjorg Guesthouse) però c’era questa spa all’aperto, con sauna e piscina idromassaggio in legno, con acqua calda.
Vista la location e visto che era compreso nel prezzo della stanza abbiamo approfittato, grazie anche al fatto che c’erano poche persone (chissà oggi, quanta gente ci sarà visto il boom del turismo), che poi se ne sono andate perché cominciava ad essere tardo pomeriggio.
Poco dopo, stufa di essere in acqua, anche mia moglie è tornata in camera a riposarsi. E qui inizia il mio momento.
La fortuna ha voluto regalare un pomeriggio molto bello, con poche nuvole e con le acque del mare subito sotto molto calme.
Poche volte mi sono sentito cosi bene da solo, cosi in pace, rilassato e tutt’uno con l’ambiente.
Ricordo ancora il rumore dell’idromassaggio, l’acqua del mare che finiva sulla spiaggia in modo molto soft, ed alcune papere proprio li sotto che nuotavano
Questo è stato il mio momento. DI quelli che non vorresti finissero mai.
Eppure purtroppo finiscono, ma rimangono dentro di noi.
Sono passati 5 anni, e seppur ho avuto altri momenti, questo è quello che ho nel cuore. Ci tengo talmente tanto che se dovessi tornare in islanda non so se tornerei in quel posto per paura di rovinarlo, cambiarlo o renderlo un pò più normale, come è successo la seconda volta che ho visto il Gran Canyon.
Un altro momento molto bello, direi il secondo forse perchè è ancora fresco nella mente, visto che si tratta dello scorso Agosto 2019, è stato lo scorso anno negli stati uniti, più precisamente a CanyonLand:
Venivamo da 3 giorni magnifici a Yellowstone, ed in quella giornata abbiamo percorso 5/600km , partendo da Alpine, a sud di Yellowstone fino ad arrivare a Bluff, nello Utah, nel bel mezzo dei parchi cosiddetti “rossi”.
Nell’itinerario avevo messo anche Canyonland nel caso fossimo riusciti ad arrivare in tempo dopo ore di viaggio.
Dopo aver macinato km siamo arrivati a Canyonland nel pomeriggio tardo, quando il caldo pur essendo costantemente presente iniziava un pò a diminuire.
La veduta dal punto più alti è magnifica, cosi come tutti i parchi simili di quella zona.
Ma anche la strada per arrivare a questi punti di osservazione è molto bella, con un bel panorama ai lati costeggiando grandi formazioni rocciose.
La strada di ritorno dal punto panoramico è il mio momento Zen, di quel viaggio.
Non guidavo, il sole di li a poco sarebbe tramontato e ricordo di aver tirato giù il finestrino perché, nonostante fosse comunque caldo, non lo era cosi tanto da farmi star male. Anzi stavo davvero bene!
Vento in faccia a guardare il magnifico panorama che mi sfilava sulla destra mi sono sento davvero bene ed in pace con me stesso. In quel momento sono riuscito a vedere ed apprezzare tutte le cose positive che avevo, dimenticandomi momentaneamente delle cose negative che io (come tutti) mi porto sempre dietro e spesso contribuiscono a rovinare l’umore e sciupare momenti che invece sarebbero stati più piacevoli.
In quel momento non c’era nessun problema, solo un senso di pace, appagamento e consapevolezza di non aver bisogno di altro: un viaggio, un paesaggio magnifico, temperatura perfetta, vento in faccia e la persona che amo di fianco a me.
E veniamo al Terzo Momento Indimenticabile.
Groenlandia 2018!
Un viaggio tanto magnifico quanto impegnativo. L’itinerario con tour prevedeva tutti i giorni trekking, stupendi ma comunque abbastanza pesanti per chi non è proprio allenato come me.
Un esperienza magnifica è stata quella di campeggiare per 3 notti in accampamento di fronte ad un ghiacciaio, lontano km e km dal primo paese.
Per arrivare a questo accampamento bisogna percorrere 3 ore di tragitto lungo i fiordi, schivando iceberg in gommone.
Viaggiare in questi posti con il gommone è un esperienza affascinante, ci si siede ai bordi del gommone e ci si tiene forti!
Ricordo che per ogni tragitto mi sono sempre messo davanti, ero quindi quello che si prendeva tutta l’aria in faccia.
Come probabilmente ho già lasciato intendere, io amo avere l’aria in faccia.
Lo amo quando è caldo ed ho il ventilatore in faccia, ma lo amo ancora di più quando sono all’esterno e respiro a pieni polmoni assimilando l’essenza di un posto.
Il vento per me è sinonimo di libertà, di felicità.
Durante il tragitto in gommone ho passato buona parte delle 3 ore con aria in faccia, ad ammirare quel bellissimo paesaggio che mi sfilava avanti.
Il momento più bello però è stato al ritorno, quando dopo i 3 giorni in accampamento siamo tornati al “paese”.
Chi guidava il gommone è venuto a prenderci in un modo molto simpatico che non potevamo prevedere!
In una bellissima mattinata con il cielo azzurro e sullo sfondo il ghiacciaia (gli altri giorni purtroppo erano stati tutti nuvolosi) questo tipo è arrivato con il gommone con lo sereno a palla con musica del tipo i just call to say a love di Stevie Wonder.
Ecco, questo è il momento che non dimenticherò: il Gommone, l’aria della groenlandia in faccia e nei polmoni, la libertà e la musica che ti riempie orecchie e cuore.